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A rischio i superch...
 
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A rischio i supercharger in Italia

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(@maxcere)
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Post: 83
 
Postato da: @devix

@maxcere
Mah, è tutta un'interpretazione.
Allora anche Ionity o EnelX fanno "discriminazione". Se hai la tessera o una sottoscrizione annuale/mensile paghi meno.
Allora un qualsiasi club con tessera per accedere sarebbe discriminatorio.
Tesla, come Ionity, ti da la possibilità di caricare, ma se sei cliente paghi meno.
Allora anche le vecchie S e X (e Nissan Leaf) sarebbero "discriminate" perché non hanno la CCS.

Secondo me è una cosa talmente senza senso che deve essere codificata in qualche modo.

Quello che intendevo io 


   
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(@maxcere)
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Post: 83
 
Postato da: @paolo-f-b

@maxcere

Quindi Ionity dovrà adeguarsi anch'essa!

O le regole valgono per tutti o ... lasciamo perdere che la storia si fa lunga ?


   
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(@giampigua)
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Post: 438
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forse questo salverà i SuC in Europa come concepiti oggi

https://www.hdmotori.it/audi/articoli/n524032/audi-rete-ricarica-auto-elettriche-artemis/

In pratica, AUDI sta pensando di creare una propria rete dedicata di SuC sul modello TESLA accessibile solo ai modelli AUDI e in un secondo momento PORSCHE, in modo da consentire la prenotazione della ricarica.

bene, bene, bene...


   
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(@lorenzo)
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Post: 1288
 

Tesla troverà eventualmente una soluzione, alcuni Suc sono già in aree intercluse.


   
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(@bonny85)
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Post: 5779
 

@giampigua

Il problema lo risolverebbe semplicemente differenziando i prezzi tra utenti Tesla e non, come fanno TUTTI. Non penso che il legislatore possa legiferare sulle politiche di prezzo ai clienti e non clienti in ambito privato, mica siamo in Russia ?

Questo post è stato modificato 4 annifa da Bonny85

   
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(@azu)
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Post: 127
 

Mah, io interpreto la norma in modo completamente diverso da tutti voi. (il che mi fa pensare di avere torto ? , ma non si sa mai)

Consentire l'accesso indiscriminato a tutti gli utenti della strada secondo me significa che tutti devono poter accedere all'area e all'infrastruttura di ricarica, il cui accesso quindi non può essere limitata, da un privato, ad esempio con un cancello, ad una categoria specifica.

Non significa che tutti debbano indiscriminatamente poter caricare a quella infrastruttura. 

Insomma, la intendo come accesso all'AREA, non alla COLONNINA.

Se il legislature avesse voluto imporre l'accesso a tutti a tutte le colonnine, avrebbe focalizzato la norma sulla colonnina, non sull'area.

E se cosi fosse, probabilmente, sarebbe una buona notizia: la finiremmo di dover avere una pletora di tessere in auto: EVWAY, A2A, Duferco, Juicepass eccetera eccetera....

 

 


   
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(@schism2675)
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Post: 152
 

Parlando sabato con uno dei ragazzi dello store di Roma, non mi è parso molto preoccupato, mi ha detto che secondo lui si riferirà più a costruzioni su autostrada. E che comunque i SuC sono un servizio essenziale per Tesla, che in qualche maniera, in caso di scenari apocalittici, si troverà una soluzione.


   
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(@giampigua)
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Post: 438
Topic starter  

Non parlatemi di interpretazioni di legge, che per mestiere faccio il commercialista e so per esperienza che qualsiasi norma, anche la più chiara, può essere interpretata al contrario dalla cassazione tra 15 anni... ? 

ciò detto, osservo due cose:

la norma fa riferimento all'infrastruttura di ricarica, non all'area. quindi temo si riferisca proprio alla utilizzabilità delle colonnine.

di sicuro (anzi diciamo probabilmente) il pensiero retrostante è che bisogna cessare quella pratica inutile degli enti pubblici che, disinteressati al business ma interessati solo alla vetrina, hanno disseminato i loro territori (di solito comunali) di colonnine ad accesso riservato ai detentori della specifica tessera rilasciata solo dal comune o dall'ente che ha vinto "la gara": vedi A2A a Milano ma anche ... (non ricordo il nome, forse BLUTORINO) a Torino. così chi è del posto ricarica, pur avendone meno bisogno, e chi non è del posto non ricarica perchè non sa come fare.

Ma l'effetto potrebbe colpire TESLA. tutto si gioca sul termine "non discriminatorio"

E' chiaro a tutti che di sicuro sarebbe discriminatorio lasciar connettere i neri ed escludere i bianchi.

ma questo vale sempre, per qualsiasi attività economica.

domanda: è "discriminatoria" una tessera fedeltà? 

Mi vien da dire che se la tessera fedeltà viene rilasciata a chiunque ne faccia richiesta, no. ma se distinguo anche solo per la residenza o qualsiasi altro criterio a chi la rilascio e a chi no, sto discriminando e quindi non posso farlo. Ma se distinguo il livello di sconti rispetto ai volumi acquistati, o al fatto di essere cliente di lunga data, sto discriminando? secondo me si, ma posso farlo perchè c'è libertà d'impresa (tutelata dalla costituzione) e si tratta di una discriminazione basata su fattori economici. quindi la chiamerei "discriminazione legittima".

ma - e qui viene il punto - se la legge specificamente mi dice che devo aprire il servizio in modo non discriminatorio, quella che ho definito "discriminazione legittima" è ancora valida, oppure per non violare questa disposizione speciale sono obbligato a fare a tutti lo stesso prezzo? Altrimenti detto: la specificazione "non discriminatorio" va intesa in senso generale (ma quindi sarebbe inutiliter data) o piuttosto va intesa come prescrizione aggiuntiva e rafforzativa? E' una interpretazione negativa per noi e per TESLA, ma non impossibile, perché sebbene venga limitata una leva dell'impresa (la distinzione della clientela per ragioni commerciali) resta pur sempre libero il prezzo che faccio a tutti.

In conclusione, spero proprio che si adotti l'interpretazione meno restrittiva. anzi spero che modifichino la norma e consentano a chi opera su aree private - ancorché aperte al pubblico - di fare le politiche che vuole. questa si chiama libertà d'impresa.  Altrimenti si costringe TESLA a recintare tutti i SuC (qualcuno lo è già, molti no, e qualcuno lo è a metà come il caso di Modena, dove c'è una barriera ma non è specifica per accedere ai SuC ma al parcheggio interno (quindi privato, ma accessibile al pubblico) in cui ci sono anche i SuC.

Ma l'Italia non è un paese "business friendly" e quindi non escludo quella negativa, che peraltro creerebbe problemi anche ai concessionari che hanno una presa nel parcheggio privato ma con accesso al pubblico a disposizione dei loro clienti. Ci mancherebbe - mi vien da dire - che la concessionaria Nissan fosse costretta a cedere energia al teslaro di passaggio allo stesso prezzo che pratica ai suoi clienti (magari zero)... O il contrario vedere una Porsche ricaricare presso il parcheggio del SuC...

In questo se l'idea di AUDI è di fare una propria rete, si aiuta la sostenibilità dei SC, e se lo fanno i tedeschi immagino che la UE darà il suo assenso per l'AUDI e di conseguenza per TESLA.

A chiudere, può essere che aggiungendo qualche colonnina aperta a tutti possa risolvere la questione (quindi il caso di FORLI', dove accanto ai SuC c'è Ionity potrebbe essere a posto. e chissà che non sia un caso...).

 


   
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 gag
(@gag)
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Spero che la scelta della Germania per la nuova Gigafactory non sia casuale ma orientata ad avere n alleato UE. 


   
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(@riva65)
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Post: 59
 

Commercialista anch'io...

Innanzitutto il decreto è appena entrato in vigore e quanto previsto vale da adesso in poi,  per le nuove installazioni. Un esperto di urbanistica potrebbe aiutarci poi a meglio interpretare i luoghi che sono aperti al pubblico e che quindi devono dare un utilizzo non discriminatorio: ma ciò mi pare anche logico in quanto se chiedi di installare su un luogo pubblico è ovvio che devi far ricaricare a chiunque.  Dalla mia esperienza le strade private e le aree di sosta private aperte al pubblico in genere sono aree di "scambio " per poter lottizzare (cioè costruire). Però, mi ripeto,  un urbanista (architetto o ingegnere che fa piani regolatori o li deve interpretare) ne sa più di me


   
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(@renderale)
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mi sento chiamato in causa come architetto e funzionario pubblico in urbanistica.

Cito il comma incriminato del DL semplificazioni: "Le infrastrutture di ricarica di cui al comma 2, lettere c) e d) (nota: strade e aree pubbliche o private ad uso pubblico) sono accessibili, in modo non discriminatorio, a tutti gli utenti stradali esclusivamente per la sosta di veicoli elettrici in fase di ricarica al fine di garantire una fruizione ottimale dei singoli punti di ricarica".

A mio parere nulla di nuovo, riprende un corpo normativo vigente in materia (soprattuto il DL 257/16 sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi) che all'art. 2 già disciplina il punto di ricarica o di rifornimento per la fornitura di combustibile alternativo che garantisce un accesso non discriminatorio a tutti gli utenti. L'accesso non discriminatorio puo' comprendere condizioni diverse di autenticazione, uso e pagamento. (e qui casca l'asino).

Sempre che il DL semplificazione non abroghi quanto sopra: comunque solita legge scritta con il mulo (ops) e qui sono d'accordo con l'interpretabilità della norma fatta da @giampigua.

Spero di non avervi addormentato (io quasi a rileggere) zzzzzzzz


   
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(@giampigua)
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@renderale

grazie! hai chiarito un aspetto essenziale.

quindi - in ottica TESLA - abbiamo due aspetti fondamentali:

1) l'obbligo di non discriminazione si applica solo sulle aree di sosta, parcheggio e servizio private aperte al'uso pubblico. Non invece all'interno di aree e edifici pubblici e privati.

Immagino sia questione di esperto amministrativista sapere che differenza passa tra "area di sosta" ad uso pubblico e "area pubblica o privata". A me non è chiarissimo.

Posso immaginare che siano aree di sosta, parcheggio o servizio quelle dove in base al codice della strada chiunque possa parcheggiare liberamente. che sia per parcheggio fine a se stesso o che sia un'area di servizio autostradale. lì si applica la regola dell'offerta indiscriminata.

invece sono aree pubbliche o private quelle degli alberghi, dei ristoranti, specialmente se v'è un accesso controllato.

Dubbio il caso del parcheggio dei supermercati o centri commerciali: sono sia "aree private (se al coperto sono addirittura "edifici privati"), ma sono anche parcheggi. boh... diciamo che essendo normalmente destinate ai soli clienti, non hanno la vera natura di "parcheggio", ma tuttavia se uno entra in un parcheggio di un  centro commerciale, anche non accedendo al centro, è libero di farlo pagando il compenso del parcheggio. boh.

volendo individuare esempi certi mi vien da dire che casi come i SuC di Modena, di Imperia, Verona,  San Giovanni Teatino, Mogliano Veneto, e in generale in aree di pertinenza di hotel e ristoranti siano aree private dove TESLA può fare quel che vuole. Casi come Affi e Dorno mi sembrano soggetti all'obbligo di non discriminazione (ma mi chiedo se l'obbligo è a carico di TESLA per ciascuna presa o se è a carico del titolare dell'area). Casi come Fano e Forlì (centri commerciali) mi paiono dubbi...

2) nei casi  in cui si applica la regola della non discriminazione, risulta tuttavia legittimo differenziare la tariffa: quindi applicando una tariffa disincentivante TESLA potrebbe limitare i danni


   
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