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Carica veloce...ma ...
 
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Carica veloce...ma a quale prezzo?

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(@iron67)
Estimable Member Owner
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Da questo video la M3 durante la carica in DC riscalda le batterie fredde per diminuire la loro resistenza elettrica interna al fine di velocizzarne la ricarica.

Per ottenere questo riscaldamento viene aumentata la temperatura del fluido refrigerante, o in questo caso riscaldante, tramite il surriscaldamento degli statori dei motori elettrici nei quali scorre il medesimo fluido. Ovviamente questo riscaldamento si ottiene al costo di un ulteriore consumo di energia elettrica.

Durante la carica la temperatura media delle celle sale a 50°C che (quasi) tutti sanno essere una temparatura molto alta e deleteria per la salute delle batterie.

https://batteryuniversity.com/index.php/learn/article/how_to_prolong_lithium_based_batteries

Visto che la carica elettrica ha generalmente un costo proporzionale ai kWh erogati, anzi spesso consumati al lordo della conversione AC-DC,  per me ha senso, anche per un discorso economico o ecologico, concedere all'utente quando utilizzare la funzione di preriscaldamento delle batterie.

In poche parole lasciare decidere all'utente se risparmiare denaro, conservare le batterie ed inquinare meno, oppure accelerare il processo di carica a fronte di un costo e inquinamento maggiore e anche a fronte di un'aspettativa di vita utile inferiore delle batterie.

Le batterie attuali si degradano e tutti lo sanno, e tale degrado viene accelerato con queste tecniche di carica veloce, e gli esperti che sanno queste cose le omettono, per far credere alla gente comune che la carica elettrica veloce è la panacea. Evil  

Di questo passo prepariamoci a cambiare il pacco batterie al termine della loro garanzia, perchè non si è mai vista una batteria durare 8 anni (a parte quelle installate in satelliti o stazioni in orbitanti).

Questa argomento è stata modificata 4 annifa da Iron67

   
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(@divh)
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Post: 5448
 

Forse ... dico forse è un po' grossa la cosa del prepararsi a cambiare le batterie a fine garanzia, presto dirlo, una cosa sicura è che Tesla ha un Bigdata impressionante con tutta la flotta connessa a disposizione e non credo che facciano le cose in modo azzardato.

Il fatto è che in questo campo comunque c'è ancora molto da fare, studiare ed ottimizzare e la tecnologia attuale è molto più spinta di quella di 8 anni fa.

Allarmismo? Per il momento ancora no. Un po' di cautela alla lunga nel trattare la macchina e le sue batterie sono d'accordo ma esagerare proprio no.

Allora anche le gasate e le rigenerate dalle discese, il dimenticarsi la ricarica al 100 ecc ecc che facciamo non la usiamo più la teslina?


   
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(@iron67)
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Concordo che la teslina biogna godersela, ma ciò che non sopporto è l'omertà che sovrasta l'informazione.

Se poi entriamo in merito alla tecnologia, anzi più precisamente alla chimica, le batterie usate da Tesla con chimica NCA non sono le migliori in commercio e risalgono al 1999.

Molto migliori sarebbero quelle più giovani basate su chimica NMC (le separano di 10 anni dalle prime). Ma costano e pesano di più (hanno una densità energetica inferiore in rapporto al peso). Vantano però una vita (cicli di carica e scarica) nettamente superiore (di 4 volte).

https://batteryuniversity.com/index.php/learn/article/types_of_lithium_ion


   
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(@bonny85)
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I fatti per ora sono questi...

https://electrek.co/2019/10/21/tesla-model-3-100000-miles/


   
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(@iron67)
Estimable Member Owner
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@Bonny85

Hai riportato un fatto, che sicuramente non è l'unico, ma non è una regola. Esso riassume sì l'uso intensivo di una M3, ma con una batteria soggetta a frequenti cicli di carica e scarica conservando il  SoC in una finestra stretta (per quanto ne posso dedurre dal testo)

E' una condizione ideale per diversi aspetti:

1) il decadimento chimico dovuto all'inevitabile invecchiamento è limitato visto che è passato circa un anno e mezzo dalla messa in strada dell'auto.

2) L'utente aveva la possibilità di caricare frequentemente data la disponibillità di colonnine.

3) La velocità dei SuC, riducendo il tempo di carica, limita anche l'esposizione temporale delle batterie a temperature chiaramente lesive.

Queste condizioni non sono apllicabili a tutti, soprattutto in Italia dove le colonnine fast a prezzi ragionevoli sono solo i SuC con una diffusione che ci impedisce una pratica simile.

La mia riflessione si basa sulle sperimentazioni e gli studi accademici documentati.

Ma quì sorge una contraddizione tra tecnologia/chimica e, passatemi il termine, marketing.

Inoltre, come si è visto in diversi video di utenti che hanno collegato un ODB o un arduino all'auto, hanno avuto modo di osservare la dinamica delle cariche delle batterie delle tesline.

Quanto emerge mi preoccupa, e non credo di essere l'unico, visto che le batterie vengono oggettivamente stressate con un'ulteriore dispendioso consumo energetico.

Dove va a finire l'ottimizzazione e l'efficientamento energetico? A qualcuno importa dello SoH delle batterie? O peggio, ce le vogliono fare sostituire precocemente?

Ma non vorrei ripetermi, visto che il mio intento era quello di sensibilizzarvi nella speranza che un giorno, ai teslari, diano la possibilità di profilare la carica anche in modo "economy" o, a piacimento, "ecology".

Batterie allo stato solido o supercondensatori non saranno un'alternativa applicabile alle nostre tesline per parecchi anni, mentre le nostre batterie invecchieranno.


   
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(@bonny85)
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Post: 5779
 

Penso di essere stato in tema con il titolo del post che parla del decadimento della capacità della batteria dovuto alla carica veloce (non dovuto all’età).

Gli studi accademici sono importanti tanto quanto i dati empirici, perché la molteplicità di fattori in gioco non permette di adattare e utilizzare uno studio accademico per stimare la durata delle nostre batterie.

Per l’invecchiamento / perdita di capacità delle batterie dopo diversi anni (>5) ora possiamo guardare anche ai dati empirici delle Model S che, con un degrado massimo inferiore al 10% (salvo i rarissimi casi di sostituzione precoce in garanzia) non ritengo preoccupanti, nonostante la tecnologia delle batterie sia precedente rispetto a quella presente sulle Model 3.

Se il problema è l’età della batteria e meno i cicli di ricarica, probabilmente entro gli 8 anni quelli che fanno pochi km come me (20-25k annui) la sostituiranno in garanzia, diversamente oltre garanzia dovremo sborsare una cifra di circa 10.000 euro oppure cambiare vettura. Non mi sembra tragico anche perché tra 8 anni con la Gigafactory europea le batterie le produrranno a meno di 1.000 km da qui. ?


   
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(@paolo-f-b)
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@iron67

Ma mi sembra che almeno il problema del riscaldamento delle batterie prima di arrivare al supercharger sia un falso problema.

E' sufficiente non impostare il navigatore per andare al supercharger!!

 


   
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(@iron67)
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@paolo-f-b

Tu ti riferisci al preriscaldamento, che si verifica mentre l'auto è in viaggio verso un SuC.

I parlo invece del riscaldamento attivo delle celle durante la carica in DC, che porta progressivamente la temperatura delle celle a oltre 50°C al 80% di Soc.

 

Questo post è stato modificato 4 annifa da Iron67

   
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(@andreac)
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Post: 100
 

Ciao Iron67, avevo letto un articolo che spiegava perché le cariche veloci bisognerebbe farle con batterie a temperatura alte. In sostanza se le temperature sono alte, si evita il processo di depositi di litio sull'anodo che ne degraderebbero le prestazioni. L'articolo spiegava che sebbene il caldo alle batterie non faccia bene, è molto meglio evitare questo deposito di litio sull'anodo rispetto a tenerle per 30 minuti ad alte temperature

Per quanto riguarda il discorso delle tipologie di batterie, Nmc anche se è uscita dopo non sono necessariamente migliori delle Nca, sono solo 2 tipi di batterie con caratteristiche differenti (Nmc + cicli vita e più sicurezza mentre Nca + leggerezza e + potenza specifica). Per Tesla/Panasonic le Nca garantiscono un sufficiente numero di cicli e una sufficiente sicurezza, l'importante è farle bene (per model 3 parlano di 1500 cicli almeno per l'80% di resa che sono più di 600000 km). L'importante è che le batterie siano fatte bene, ad esempio le batterie della prima serie di Leaf (che sono Nmc) se tenute cariche spesso ad una carica alta durano pochissimo (tipo 2/3 anni)

A mio parere le auto elettriche hanno praticamente solo vantaggi, l'unico dubbio/ansia che può avere in questo momento un possessore di auto elettrica sono, non i cicli vita delle batterie, ma la loro durata nel tempo. Se raggiungessero i 15/20 anni sarebbe una gran cosa

Questo post è stato modificato 4 annifa 2 volte da AndreaC

   
RispostaCitazione
(@andreac)
Estimable Member Registered
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L'articolo sarebbe questo

<a href=" Link rimosso "> Link rimosso

Questo post è stato modificato 4 annifa da AndreaC

   
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(@zizio82)
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@andreac

Sei troppo giovane non puoi incollare link purtroppo Smile


   
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(@iron67)
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@zizio82

Invecchiate un pò @AndreaC LoL ...che voglio leggermi quell'articolo Grin  

Nell'attesa ho trovato questo

https://batteryuniversity.com/learn/article/charging_at_high_and_low_temperatures


   
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(@zizio82)
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@iron67

Smettila che stai svapando troppo in sti giorni Grinning Grinning Grinning  


   
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(@rudyvdw)
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@paolo-f-b

Ho fiducia in Tesla e se fa scaldare le batterie prima di arrivare al SuC, un motivo c'è e di sicuro saprà bilanciare il comfort al potenziale degrado della batteria. Non penso che Tesla vuole spingere per arrivare tra poco con gente che si lamenterà per il degrado eccessivo della batteria. Non avrebbe senso.

Dunque rimango fiducioso e credo in quello che fa Tesla.


   
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(@cronos)
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Post: 3838
 

@rudyvdw

Il preriscaldamento serve perchè se la batteria è troppo calda o troppo fredda la velocità di carica è limitata e quindi

- l'utente ha un disagio perchè ci mette di più a caricare  rispetto alle reali potenzialità dell'auto

- l'occupazione degli stalli è maggiore e quindi servono più stalli ( che hanno un costo chiaramente e non sempre c'è lo spazio ) per servire lo stesso numero di utenti


   
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