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Vorremmo dare un apporto costruttivo all'interessante articolo del TCS LINK
(Vedi pag 48).
L'articolo indica un degrado delle batterie di 5.4% ogni 10mila km.
E quindi visto che come tutti già sapete visto che il nostro Gennaro ha da poco superato i 300 mila km con il suo taxi ... abbiamo inventato la "Battery Teslari", una batteria speciale che permette a Gennaro di percorrere il tragitto Trieste - Catanzaro - Aosta con una singola ricarica.
Questa batteria ha una "marcia in più" in quanto permette ai passeggeri di espletare i propri bisognini estendendo ulteriormente il range!
Essendo ormai arrivato ad un range negativo (-162% e quindi -62% reale) Gennaro quando va al Supercharger, ricarica la rete Tesla ed è quindi fantastico caricare quando c'è lui perchè va tutto al massimo!!!!
... Facciamo un po' di sarcasmo in queste grigie giornate!
io ne compro due!!!!
Spero che non ci sia da prenotarle e poi attendere come per la Model 3! 🙂
Bellissimo @Div, bisogna far fronte a queste incredibili problematiche che affliggono i Teslari ogni km della loro esistenza, e questo nuovo prodotto mostra tutto l’inpegno del Club nel porvi rimedio 🙂
Beh ma per fare l’avvocato del diavolo... la Citroen C0 ha una batteria come la nostra continuamente controllata termicamente etc? Io sapevo che le EV più economiche avevano seri problemi di degrado avendo batterie non condizionate al contrario delle nostre...
Tutti bene grazie!!?!???!??
Adesso si che posso lavorare GRAZIE
ALLA BATTERY DEI TESLARI....
Beh ma per fare l’avvocato del diavolo... la Citroen C0 ha una batteria come la nostra continuamente controllata termicamente etc? Io sapevo che le EV più economiche avevano seri problemi di degrado avendo batterie non condizionate al contrario delle nostre...
Certo ma l'impostazione dell'articolo veramente se letto sommariamente da l'idea che TUTTE le batterie elettriche si comportino cosi ... 🙂 e comunque trattasi di "Fun" niente di serio qui
Incredibile che il nostro TCS - Touring Club Svizzero - abbia documentato in 2/3 di una sola pagina (al netto delle foto) un argomento che di sicuro richiede un'attenta documentazione nonché disciplina scientifica e giornalistica.
Un'opportunità mancata per informare correttamente su un argomento di attualità.
Vorrei invitare a scrivere una nota al TCS chiedendo di rettificare quanto scritto, che letto da chi non conosce l'argomento sembrerebbe che anche le nostre Tesla sia affette da questo problema.
Beh ma per fare l’avvocato del diavolo... la Citroen C0 ha una batteria come la nostra continuamente controllata termicamente etc? Io sapevo che le EV più economiche avevano seri problemi di degrado avendo batterie non condizionate al contrario delle nostre...
Certo ma l'impostazione dell'articolo veramente se letto sommariamente da l'idea che TUTTE le batterie elettriche si comportino cosi ... 🙂 e comunque trattasi di "Fun" niente di serio qui
Ah non avevo letto che estendevano la cosa a tutte le batterie. In ogni caso l’epic fail è avere preso un dato iniziale e assunto che sia sempre così gli anni successivi, ovviamente senza alcuna base fattuale...
Hahahah!!!
Il TCS stavolta l'ha fatta grossa. Io manderei Valerio Staffelli con un bel tapiro 😉
Si diciamo che il concetto di degrado logaritmico non gli appartiene per niente, non si sono nemmeno sbattuti a capire in che modo si degradano le batterie al litio
Non serve nemmeno porvi attenzione. Non credo che le vendite caleranno per un articoletto sulla rivista TCS...
E' comunque signficativo di come viene percepita la questione dai profani
Non serve nemmeno porvi attenzione. Non credo che le vendite caleranno per un articoletto sulla rivista TCS...
L'acquisto di un'auto elettrica, nel mio caso, è stato oggetto di analisi per circa 6 mesi. Per fortuna ho trovato fonti di informazioni che avevano scritto pareri ben bilanciati come quelli scritti da Saúl López, lo spagnolo che ha divulgato con più di 600 video tutte le sue gioie e dolori. Dal momento che il TCS può essere considerato autorevole in materia, un articolo come questo nelle mani di un potenziale acquirente potrebbe spaventarlo al punto di desistere all'acquisto.
Dopo aver letto l'articolo sul Touring, ho inviato loro una e-mail
Ecco il mio testo:
Spettabile Touring, la rivista della mobilità.
Sono un vostro affiliato da decenni, ma un vostro articolo sull’ultimo numero mi ha veramete deluso.
Non si può fare della disinformazione così come scritto nell’articolo” la reale durata delle batterie”.
Secondo il vostro “esperto”, partendo da un paio di casi, arriva a dire che il degrado delle batterie di tutte le auto elettriche si aggira attorno al 5,4% ogni 10’000 km, cioè dopo 100’000 km rimarrebbe meno della metà della capacità iniziale. Una assurdità, rispetto alla realtà dei fatti.
Invece che chiedere ad un simile “esperto” forse avreste fatto meglio a chiedere a chi possiede e usa regolarmente da anni veicoli elettrici. Per esempio al gruppo ticinese possessori di veicoli Tesla, i teslari.ch, di cui sono membro,o per il tedesco al gruppo svizzero STOC. Sul nostro forum, con più di 600 iscritti, di cui molti possessori di Tesla, avreste per esempio potuto leggere di un nostro membro che utilizza una Model S come taxi, e attualmente ha raggiunto i 300’000 km! Sì, trecentomila. Secondo il vostro esperto avrebbe già dovuto cambiare tre volte la batteria, per potere avere sufficiente autonomia per il suo lavoro. E non è certamente una eccezione. Diversi altri hanno superato i 100’000 km senza notare un significativo degrado delle batterie.
Ci siamo così permessi di sfottervi un po’ (amichevolmente si intende) sul nostro forum.
Sarebbe buona cosa, da parte vostra, magari di una rettifica di quanto avete scritto. Ho sempre creduto TCS indipendente dai vari interessi che girano attorno all’automobile, ma un simile articolo non fa che disincentivare ulteriormente il profano dall’eventuale passaggio ad un veicolo più ecologico.
Cordiali saluti
Graziano Zaccheo
Ed ecco la risposta che ho ricevuto oggi... a voi i commenti.
Egregio Signor Zaccheo,
Innanzitutto la ringraziamo per il suo feedback. Poiché il signor Meier non parla italiano tratterò io la questione dell’articolo apparso nel Touring.
Dal momento che abbiamo ricevuto più reclamazioni/feedback sempre inerenti allo stesso tema e tutti provenienti dal Forum www.teslari.ch, mi limiterò a rispondere a lei in maniera esaustiva.
Rileggendo bene l’articolo è chiarissimo che l’oggetto del test in questione è una Citroen C-Zero: “Nella fattispecie si trattava di una Citroën C-Zero acquistata nel 2011”, “significa che la batteria della Citroën C-Zero…”, e ancora “Risultati simili sono stati ottenuti dal club austriaco ÖAMTC la cui Mitsubishi i-Miev…”. Il vostro attacco e vignetta ironica sono dunque fuori luogo, perché fate riferimento ad un altro veicolo (Tesla) che non ha nulla a che vedere con la city-car in questione.
Ammettendo che noi abbiamo fatto un test di lunga durata con una Citroën Saxo, pubblicando le debolezze dopo 100'000 km, che senso ha reclamare l’articolo da possessore di una Lexus, dicendo che può arrivare a 300'000 km senza problemi? I due veicoli sono all’opposto della fascia di mercato per prezzo e categoria, così come la C-Zero e la Tesla.
L’unico dettaglio descritto sul Model S di Tesla è il fatto che la batteria non è utilizzabile al 100%, così come in altri casi di auto elettriche. Spiegare che le batterie hanno una “zona cuscinetto” o di riserva, come la si voglia chiamare, non è assolutamente una critica verso un modello, bensì un chiarimento tecnico. Anche nelle convenzionali auto con motore endotermico non si potrà mai sfruttare tutto il carburante contenuto nel serbatoio (senza restare a piedi) e il consumo - così come l’autonomia - restano valori teorici da laboratorio. I casi dove l’autonomia è realmente raggiungibile sono più unici che rari (la Model S ne è fortunatamente un esempio).
Il Signor Meier tiene inoltre a precisare i seguenti punti:
- L’articolo si basa su misurazioni effettuate ad una C-Zero su un banco prova accreditato.
- Il club austriaco ÖAMTC ha ottenuto risultati comparabili con lo stesso veicolo (i-Miev).
- Una perdita di capacità può essere rilevata solo eseguendo misurazioni ad intervalli regolari.
- Molti veicoli elettrici odierni (Plug-in) hanno una parte della batteria riservata/non utile. Solo quando questa sarà esaurita (esempio Ampera nell’articolo), può essere misurata la perdita di capacità della batteria. Questo caso può avvenire anche dopo 10 anni.
I fatti sono piuttosto chiari e precisi. Personalmente credo che il problema è nella comprensione dell’articolo, e non nella falsa informazione risp. dubbia competenza del mio collega. Posso capire che il titolo non sia piaciuto a molti possessori di Tesla poiché “fa di tutta l’erba un fascio” e come dice lei non incentiva all’eventuale passaggio ad un veicolo più ecologico; di questo ho già informato il mio collega. Bisogna però ricordarsi che non tutti i veicoli elettrici sono delle Tesla, e se bisogna cambiare il pacco batterie già prima dei 100'000 km (la C-Zero non è l’unico esempio), di ecologico c’è ben poco.
Come TCS lasciamo dunque l’onore a chi – tra testate specializzate e non – il tapiro d’oro se lo merita davvero.
Cordiali saluti
Francesco Greco
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